lunedì 9 gennaio 2017

Hearthstone

Se ne sta nel letto sdraiato, ascoltando il respiro di chi è sdraiato al suo fianco, l'odore di alcool tutto intorno a loro, l'amaro in bocca e la testa pronta a scoppiare.
Da qualche parte c'è il telefono e gli scivola nella mente stanca il desiderio di chiamare Junior, sentire la sua voce e lasciarsi andare in un pianto soddisfacente, limpido e sfibrante.
Aggrapparsi a lei e permettersi di essere fragile, perduto e spaventato.

Poi sente un singhiozzo accanto a sé e scaccia l'idea ci sarà tempo, dopo, per essere deboli. Ora no. Ora deve essere forte, anche se si sente nuovamente quel bimbo sporco di fango nel corridoio dell'ospedale.

Please don't die. Please...