mercoledì 11 maggio 2016

second chance


[...]Io non penso che tu sappia cosa potresti essere. Può darsi che mi sbaglio, dal momento che non ti conosco poi così bene e che ho una brutta propensione a cercare di vedere nelle persone sempre qualcosa "in più"... «Mezzo sorriso quasi di scuse in questa autoammissione, torna a tendergli la palla.» Però credo che tu abbia preso una botta di troppo. Ma che potresti rialzarti, se lo volessi.
[...]botte «aggrotta la fronte, palleggia, piano, riacchiappando tra le mani la palla, ogni volta» ogni tanto parlo col..con Lenny «annuisce brevemente» penso che vorrei raccontargli della roba, cose che succedono, che sono successe «lancia un'occhiata a Max» ma non le vuole sentire davvero «aggiunge, palleggiando un po' più forte» non mi voglio rialzare Max, sono una macchina rotta, impossibile da tirare su di nuovo «annuisce e lancia la palla verso il canestro»
[...]
[...]Ma il problema è che se anche fuori diventi così pagato che non sai che fare di tutto quello che hai, se non ti paghi un po' anche dentro lo specchio continui a non guardarlo. Non raccontarti balle, non chiudere gli occhi. «C'è una nota lievemente più accorata qui, e s'interrompe, sospirando, ascoltando poi quello che segue. Incassa ancora, [...]»Perchè io penso che tutti abbiano diritto a un'occasione extra. Tutti. Se la vogliono. «Tenta di accostarsi a sufficienza da portare la mano sinistra a provare a stringergli brevemente una spalla, la destra, gli occhi verso quelli di lui.» Siamo chi scegliamo di essere. Io penso che tu possa scegliere di meglio di così. Forse perchè sono un illuso utopista, forse si, forse no, ma tendo a scegliere di credere. Hai il mio numero, se vuoi parlare. «Alza le spalle.» Pensaci. Il telefono di solito è acceso anche alle quattro di notte tanto.
[...]Lo specchio lo guardo Max, lo riesco a guardare ancora «specifica, ma china il capo e non lo guarda, come se stesse pensando a qualcosa di specifico, qualcosa di vecchio magari. Non dice nulla alle parole seguenti di Maximilian, [...] apre la bocca, come se volesse dire qualcosa, poi la richiude e infine scuote la testa, tornando a palleggiare» buonanotte Max