mercoledì 3 maggio 2017

fiducia

perché non ti fidi?

La voce del capo -il nuovo capo- gli entra nella testa come un tarlo doloroso, sospira mente curva le spalle in avanti e non risponde, lasciando che la voce dell'altro si sciolga sulle sue spalle come un balsamo.

non sei a Philadelphia Spike, sei a New York, io non sono come loro, noi non siamo come loro. Non siamo una famiglia, questo è vero, ma non molliamo nessuno nella bocca del leone.

Inspira violentemente cercando di scacciare quella sensazione dal petto, quella nostalgia che gli attanaglia le viscere e che lui odia terribilmente.

Ho letto tutto su di te, mi è stata riferita ogni cosa. Un errore di vent'anni fa non può corrompere una carriera come la tua, ok? Ti ho visto ammazzare con i miei occhi, e posso assicurarti che non ho dubbi su di te, ma tu non devi averne su di noi. 

Imparare a fidarsi di nuovo di qualcuno è un processo difficile, si fissa le mani e alza gli occhi solo per fissare a lungo l'uomo anziano avanti a se, potrà avere su i cinquant'anni, ma non c'è traccia di droga nei suoi lineamenti, quanto una sottile determinazione che lo rende talmente tanto autorevole da incutere timore e rispetto.

ok.
Non voglio che ci provi, voglio che ci riesci. La prossima volta che provi a fare tutto da solo non sarà una pallottola di un nemico a colpirti, ok?

La minaccia viene incassata con un movimento del capo, l'uomo se ne va e lui resta seduto sulla sedia di plastica e metallo nel centro della clinica, la spalla che brucia come l'inferno e il telefono che vibra contro la gamba sinistra con insistenza soffocante. 
Ci sarà tempo per rispondere, ora ha solo voglia di silenzio e tempo per scacciare quella brutta sensazione al petto.