E quando torna in cella per un attimo ci crede, seduto sul letto dalle lenzuola ruvide, con lo sguardo perso contro il muro, crede intensamente alle parole di Maximilian Lee.Non sei il primo finito qui dentro, non sei l'unico, non sei l'ultimo. Io forse non ci sono finito, ma conosco il dolore, la sofferenza e la disperazione meglio di quanto tu creda, però quando si finisce a terra bisogna rialzarsi, ragazzo! «E' intenso nel parlargli, prende il fiato con aria stressata, dando un'altra botta al vetro virtuale col palmo aperto - il rumore della fede cozza particolarmente fastidioso.» Non ci si può fermare. Non si può rimanere a terra, devi tirarti su, rimettere assieme i pezzi e ricominciare. Lavorare di più, capire cosa ti ha fatto finire a terra e fare in modo che non si ripeta. Si matura, si cresce e si va avanti, Mike, perchè la vita è fatta di questo. E' fatta di gente ed eventi che ti spingono a terra, e tu puoi solo scegliere se strisciare o rialzarti e se strisci sei un debole, non nel fisico, ma dentro la testa. «Si scosta dal vetro, con una smorfia.» Tieni a mente le mie, di parole, visto che scordarle è così difficile: tu hai potere sulla tua testa. Tu hai potere su te stesso. Gli altri hanno su di te solo il potere che tu dai loro- perchè l'unico che può influenzare davvero chi sei o cosa fai sei tu. E stai male se scegli di stare male, di non reagire. Quindi piantala immediatamente di farlo, e reagisci. Te lo dico come lo direi a un figlio. «Accorato, qui, intenso, incalzante. Prende fiato mentre il rosso prosegue su Sydney, e il capo si scuote alla domanda in coda.» Tu non lo sai se l'ha detto per farti male. Non lo sai, perchè non sei nella sua testa. «Solo afferma, secco. E quando viene menzionato il nome di Junior, accenna un assenso leggero.» Sta bene, ed è al sicuro. E aspetta te per ricominciare.