sabato 1 aprile 2017

Goodbye

Philly non è più il suo posto.
L'ha capito in una ondata di certezza che l'ha colpito allo stomaco come un cazzotto. Come il primo cazzotto che ha preso, nel vecchio magazzino, da un vigilante in fiamme.
Philly non è più la sua casa, e se l'è ripetuto più volte mentre presentava un nuovo spacciatore ai suoi vecchi clienti, promettendo a lui un giro più che sicuro e a loro la certezza di droga dalla alta qualità.
Deve andare avanti. E questo l'ha pensato leggendo sul telefono il messaggio di Dusk che lo mandava a fanculo.
Ha camminato per le stanze di una casa mai completamente costruita e alla fine del suo percorso della memoria ha lasciato sul tavolo una pianta grassa ben annaffiata e curata e una lettera chiusa accanto alle ultime dosi di droga.
Davanti a casa di Jody ci è passato e si è fermato a sedere su una panchina, sotto la pioggia, a fissare senza timore di essere visto una finestra illuminata, con la nostalgia che gli si riversava negli occhi troppo blu. Per lei nessuna lettera, nessun addio. Come uno stupido codardo che non riesce a chiudere definitivamente. Sentirà le sue urla, un giorno, quando tornerà, ma non tornerà.
Il pensiero di Leonard lo scaccia come una mosca molesta, passandosi le dita tra i capelli bagnati. Starà bene, il vecchio, stanno sempre bene quelli come lui.
Poi tocca a Josephine, a lei che testardamente crede ancora a lui -e forse è l'unica-, nella sua officina ci entra nell'unico momento in cui lei è assente, forse in magazzino, ma anche per lei c'è solo una piccola busta che lascia tra gli attrezzi, fermandosi a fissare le sue opere su i muri, prima di scappare nuovamente tra pioggia e ombre.
L'ultima a cui fa visita è sua madre. Si siede sul materasso rovinato e la fissa a lungo e con insistenza, spiegandole attentamente ciò che sta succedendo. La fissa dritta negli occhi e alla fine le stringe entrambe le mani con una forza incredibile quando lei tra i singhiozzi lo prega di non abbandonarla. Non risponde nemmeno, le da un bacio sulla fronte e si alza, uscendo dalla baracca che ha costruito con sudore e impegno, lasciandosi alle spalle un peso talmente grande, che è convinto di stare camminando tra le nuvole.

Morgana ha una voce suadente, ma guardarla troppo a lungo lo mette a disagio. Accetta di trasferirlo, ma ne pare terribilmente dispiaciuta, anche se sembra prenderlo in giro. Assicura di aver lasciato tutto in ordine e chiede un posto lontano, un posto nuovo.
Lei propone New York con un sorriso composto che lo fa rabbrividire e accettare.

Philly non è più il suo posto.
Eppure quando mette in moto la macchina con nel baule le poche cose che possiede, si ferma a fissare il tatuaggio sul polso ed è costretto a chiudere gli occhi per lunghissimi istanti prima di trovare il coraggio di mettere la marcia e premere l'acceleratore.

Paul
Gaebriel 
Anna
Redemption 
Rebecca
Lucas
Sydney
Maximilian
Josephine 
Junior
Leonard
Raul 
Jody
Dusk



Prima di partire per un lungo viaggio, porta con te la voglia di non tornare più.