sabato 8 aprile 2017

Selene

Tu sei quello nuovo?

La prima settimana è stato male, la seconda è stato un inferno. Quando incontra Selene la prima volta a mal la pena riesce a stare dritto, troppo pallido e consunto per anche solo alzare gli occhi su di lei che si erge dritta davanti a lui, nella sua fragilità così imponente. La luce le illumina i capelli castani creando un alone che pare quasi di santità, ed è una cosa impossibile, perchè ha sentito chi è, ha ascoltato le sue parole e il suo racconto, sa precisamente cosa ha fatto -e si è fatta- e perchè si trova li.

E' così evidente?

Stringe i denti cercando di scacciare la sensazione di inadeguatezza che gli entra nel cervello come una lama infuocata, sospira e lascia che la ragazza prenda posto accanto a lui sulla sedia di plastica che cigola in modo assordante, rabbrividisce e si piega in avanti posando le braccia contro le gambe, ignorando quanto più possibile la sua presenza.

Sei uguale a me quando sono venuta la prima volta, parlare non serve a un cazzo, ma  se vuoi possiamo berci qualcosa.

Una vocina che ha lo stesso tono di quella di Leonard gli sussurra nell'orecchio sinistro che forse lei ci sta provando, ma un crampo alla schiena lo fa desistere dal darle attenzione. Chiude gli occhi e annuisce distrattamente reprimendo una risata stentata, mentre le palpebre si alzano faticosamente e gli occhi si fissano dritti sulla ragazza, saggiandone il fisico troppo magro, la pelle pallida e le unghie mangiate fino all'osso.

Sono registrato, niente birra per i freak.

Lei ride, si piega per portare il corpo alla stessa altezza del suo per poi piegarsi verso di lui il tono si fa cospiratorio. Ha gli occhi scuri e le labbra rotte dai propri denti, ma sorride ugualmente in un sorriso un po' storto. Non ha un buon profumo, se non un forte odore di talco che gli fa venire mal di testa.

Ma io no, posso comprare qualche bottiglia e andiamo a farci una bevuta a casa mia
Ho qualche problema a toccare le persone
Non ti ho chiesto di scopare honey, voglio solo bermi una birra e pensare a nulla per un po'

Ride, curvando le spalle e alla fine annuisce. La fatica che impiega nell'alzarsi in piedi viene vanificata da un saltello di lei che è già dritta in piedi fin troppo velocemente. Scuote la testa e si avvia accanto a lei, rispondendo in modo monosillabico ad ogni sua domanda con un sorriso che lentamente si disegna sul volto sudato.