giovedì 10 marzo 2016

sii uomo


Sono le due di notte, è il 2010 e quel moccioso di cinque anni e mezzo dovrebbe stare a dormire da un pezzo e invece è seduto per terra, accanto alla porta di metallo di un bar. Gioca con il modellino di un qualche supereroe, di quelli con i poteri che vede sempre in tv. Gioca in silenzio il piccoletto, fa volare il modellino e subito dopo lo fa schiantare a terra, mimando suoni a labbra chiuse. La porta del bar si apre, qualcuno esce e lui si alza di scatto riconoscendo gli scarponi marroni

- Cazzo stai facendo?
- Niente
- giochi ancora con quel coso?
- no

Tiene il gioco dietro la schiena, nascosto agli occhi del mostro che si trova davanti a lui, non lo guarda mai in faccia, fissa le sue scarpe e nel mentre tende le orecchie,pronto a spostarsi al minimo rumore che possa anticipare un colpo.

- non mi devi mentire
- non mento pa' lo giuro...

Le dita da bimbo sudano intorno al gioco, testa sempre bassa e occhi su i piedi, sente male prima ancora che il padre lo scuoti dal braccio, lui strizza gli occhi, gli scendono già i lacrimoni, sente il tono dell'uomo cambiare, arrabbiarsi.

- Smettila di frignare, sii uomo.

Poi tutto cambia, due tipi appaiano dal nulla. Parlano, chiedono qualcosa all'uomo, roba di soldi, forse droga, forse scommesse o prestiti, lui molla il figlio e il bambino ne approfitta per scappare dietro il cassonetto, il pupazzo che viene involontariamente fatto cadere, e lui si nasconde, alza le mani posandole sulle orecchie per non sentire ciò che succede ,come quando si chiude dentro l'armadio per non sentirlo litigare con la mamma.
Passano minuti, ore? Lui resta fermo con le mani sulle orecchie finché non sente più nulla, poi abbassa le manine, si alza ed esce dal nascondiglio, cercando il gioco caduto, è proprio li, accanto a papà, lo recupera e lo stringe al petto, è sporco di sangue e gli sporca la maglietta grigia. Fissa il padre a terra, ha il volto tumefatto, un polso rotto, gli occhi chiusi che non sembra poter aprire. Resta fermo a fissare la maschera di sangue e carne riversa a terra finché la porta del locale si apre in un cigolio, una coppia esce e le urla iniziano.

Con quelle Mihael del 2024 si sveglia di soprassalto, ha il cuore in gola, ma almeno non ha urlato, si rigira nel letto, osserva Junior li con lui e sospirando si alza, gomiti sulle ginocchia, testa fra le mani si guarda i piedi e si strofina le mani sul volto, inspira e si alza, in mutande, pronto a iniziare la giornata con una bella birra.

Smettila di frignare, sii uomo.