sabato 23 luglio 2016

Frog


Quando avevo sei anni trovai una ranocchia nel giardino fuori casa. Era piccola e a aveva una zampa tutta storta, gracchiava spaventata e io mi ci affezionai. La presi con me, viveva dentro una scatola sotto il mio letto, gli davo da mangiare e la curavo.  
Era il mio migliore amico, e lo fu per dieci bellissimi giorni.
Un giorno mentre rientravo in casa con le mani piene di mosche morte, mio padre si parò davanti a me. Non disse molto, solo che aveva capito cosa stavo nascondendo e che se ne sarebbe occupato.
Non voleva animali in casa.
Salii le scale fino in camera mia, chiusi la porta alle mie spalle e tirai fuori lo scatolo da sotto il letto. La ranocchia gracchiava ancora, sembrava quasi felice di vedermi, fu in quel momento che presi la decisione.
La uccisi buttandola giu dalla finestra, era un modo veloce, era giusto che fossi io. Era giusto che morisse con una persona che gli voleva davvero bene vicino.
Pensai la stessa cosa quando la sera stessa mio padre fu ammazzato di botte.
Quando tutto è finito posso ripensare a Syd che ci tagliavo i capelli in bagno, o al cibo schifoso che però a me piaceva. Ci penso dopo a quanto ci voglio bene e al fatto che è come se fosse mio fratello, che praticamente lo è e che ne sto perdendo un altro e non ci posso fare nulla.

Perchè se ci penso adesso ho solo voglia di urlare e non è una cosa buona.